Dire di conoscere una persona in due ore significa illudersi. Ma se hai letto tre dei suoi libri qualche elemento in più per inserire le tessere giuste al posto giusto e vedere una porzione più ampia del puzzle ce l'hai.
Valeria è arrivata sul filo del rasoio in studio a Radio F2, con l'aria scanzonata di chi pensa "embè qui che si fa?". Il tempo di accennare al significato di alcuni gesti fra me e il fonico dall'altra parte del vetro ed eravamo già in diretta, le 15.00. La prima cosa che mi ha chiesto è stata: "ma se sei triste devi far vedere per forza che sei felice in radio?" ed è a questa domanda che ho agganciato il primo tassello. Valeria è una donna decisa e schietta. Pane al pane e vino al vino. Come la sua scrittura, come i suoi racconti, mai troppo annodati o complessi, con grandi giri di parole o clamorosi colpi di scena.
Poi le ho consegnato una copia di nano, e allora la radio, lo studio, i microfoni sono diventati di contorno. Allora lì un altro tassello, Valeria è una persona concreta. Alla sostanza aleatoria di ascoltatori che non vedi, ha preferito la consistenza della carta di un giornale.
I minuti passavano, i brani anche, fra una chiacchiera su Gassman e un'altra su Napoli, le due ore sono scivolate via velocemente. Alla fine della puntata sapevo qualcosa in più, di questa giovane scrittrice napoletana, dalla scrittura "sottrattiva" e dal carattere deciso.
Ed ora sono qui a scrivervelo.