giovedì 5 novembre 2009

Il bello della radio

In metropolitana, quando fai un tragitto che ogni giorno ti sembra sempre più lungo, la mente vaga.
Con le cuffiette ascolto musica e riesco a malapena a distringuere la batteria per lo stridere del vagone sulle rotaie, e proprio questo mi aiuta a immaginare, ricordare...
Oggi avevo mentalmente speso già tutti i soldi appena guadagnati nelle prime 3 fermate. Me ne mancavano almeno 10 e così ho dovuto cercarmi un altro pensiero. Sono finita su uno dei miei amori, su una delle mie passioni, la radio. E una cosa curiosa che mi succede ogni volta che dico: "lavoro in radio" è che gli occhi della persona a cui lo hai appena detto si spostano un pò a destra. In quel momento solo le sue orecchie si concentrano su di te. Lui/lei è un gigantesco orecchio che analizza ogni suono che emetti per una manciata di secondi hai catturato tutta la sua attenzione, è attento al 100% perchè ti sta ascoltando, non ti vede più. Poi quello spazio che il suono ruba all'occhio svanisce e torni ad essere per chi ti sta di fronte anche un'immagine, che lo distrae. Sta tutta lì la potenza del suono, avvolge e ti prende in tutto e per tutto. L'immagine. A quella puoi stare solo di fronte.