20 e 21 giugno non sono state le mie giornate, se avessi letto prima l'oroscopo mi sarei rifugiata in un bunker antiatomico e avrei messo il naso fuori solo il 22 mattina. Non ho potuto.
Ma dato che è tedioso ricordare e raccontare giornate un pò bruttine voglio fermare giorni belli e pieni, come quelli della scorsa settimana.
Circostanze fortunate mi hanno portato a dormire in una suite ben 4 ore, più grande della metà di casa mia, con il wisky sul tavolino dell'ingresso, grosse tende pesanti attraverso cui guardare dall'alto la città. Un letto enorme e altissimo, scatole e scatoline con profumi e saponi, lampade da regolare e asciugamani ricamati.
4 ore di sonno dopo una cena in un locale storico della città, al tavolo con il governatore che più apprezzo e il gruppo musicale che adesso accompagna anche la mia scrittura del post in sottofondo, dolcemente. Un lungo lavoro culminato in una grande giornata, nella quale si sono alternati pioggia e sole. Un bel bagaglio di ricordi, davvero bello. Non ci sono astri che tengano.
mercoledì 23 giugno 2010
"I leghisti qui non sono graditi" cartelli in città
E questo non si fa. Noi siamo il popolo dell'accoglienza, siamo quelli che trovano un punto in comune con tutti. Io proporrei invece di mostrare il meglio della città e dei suoi abitanti, la pizza più buona e il migliore sorriso del personale per il leghista in visita. Magari ricorda le sue origini terrone e gli si scalda il cuore.
giovedì 17 giugno 2010
Uno scatto al cospetto della monnezza
Napoli. Una turista si fa scattare una foto, indossa un paio di pantaloncini corti, gli occhiali da sole, le scarpe comode e il suo sorriso più smagliante. La foto è di quelle da condividere sui social network o da incorniciare ed appendere alle pareti di casa. Sullo sfondo non il Maschio Angioino, non il Golfo con il suo profilo morbido, ma sacchetti della spazzatura. La foto la pubblica il Corrieredelmezzogiorno.it.
La turista è a via Toledo, dove Reginella con un vestito scollato e parlando francese incontra l'uomo che era innamorato di lei (a Tuledo gnorsì?).
Altri tempi, altre storie.
Rabbrividisco malgrado i 40°.
Questo è quello che i turisti trovano caratteristico in una città dove ogni pietra ha una storia? Quello che si portano via queste persone non è la Napoli dei vicoli e delle vedute mozzafiato, non è il calore di chi ti accompagna fin dove devi arrivare, non è la terra dove il dialetto è una lingua, ma è la città dai brulicanti sacchetti colorati della spazzatura?
Non ci sto a tutto questo.
La turista è a via Toledo, dove Reginella con un vestito scollato e parlando francese incontra l'uomo che era innamorato di lei (a Tuledo gnorsì?).
Altri tempi, altre storie.
Rabbrividisco malgrado i 40°.
Questo è quello che i turisti trovano caratteristico in una città dove ogni pietra ha una storia? Quello che si portano via queste persone non è la Napoli dei vicoli e delle vedute mozzafiato, non è il calore di chi ti accompagna fin dove devi arrivare, non è la terra dove il dialetto è una lingua, ma è la città dai brulicanti sacchetti colorati della spazzatura?
Non ci sto a tutto questo.
mercoledì 16 giugno 2010
E questa è fatta
Guarda che è un lavoraccio.
Lo so.
Io sarei piacevolmente sorpreso se ce la facessi.
Va bene.
Prima fase conclusa. Ho compilato almeno sette moduli con nome cognome, data di nascita, luogo di nascita, matricola. Sette diverse volte. Hanno attestato in biblioteca che non ho libri custoditi indebitamente che appartengono alla facoltà, e questo mi è costato andare e venire 2 volte con una tempetatura media di 35-40 gradi rigorosamente con messi pubblici. A uno degli allegati ho applicato una marca da bollo e sullo stesso allegato ho trascritto come un amanuense tutti ma proprio tutti gli esami che ho fatto, la data, il voto in trentesimi (uno storico da stampare no?).
Evviva la sburocratizzazione, evviva le autocertificazioni. Devo far dei documenti per cose che in segreteria e in presidenza già sanno, anzi dovrebbero comunicarmi loro.
Una volta stappato lo spumante della gloria e indossata la corona d'alloro per la seconda volta, giuro che non voglio neanche più sentire nominare la facoltà. Voglio rimuovere, come per un trauma, anche dove si trova.
Lo so.
Io sarei piacevolmente sorpreso se ce la facessi.
Va bene.
Prima fase conclusa. Ho compilato almeno sette moduli con nome cognome, data di nascita, luogo di nascita, matricola. Sette diverse volte. Hanno attestato in biblioteca che non ho libri custoditi indebitamente che appartengono alla facoltà, e questo mi è costato andare e venire 2 volte con una tempetatura media di 35-40 gradi rigorosamente con messi pubblici. A uno degli allegati ho applicato una marca da bollo e sullo stesso allegato ho trascritto come un amanuense tutti ma proprio tutti gli esami che ho fatto, la data, il voto in trentesimi (uno storico da stampare no?).
Evviva la sburocratizzazione, evviva le autocertificazioni. Devo far dei documenti per cose che in segreteria e in presidenza già sanno, anzi dovrebbero comunicarmi loro.
Una volta stappato lo spumante della gloria e indossata la corona d'alloro per la seconda volta, giuro che non voglio neanche più sentire nominare la facoltà. Voglio rimuovere, come per un trauma, anche dove si trova.
martedì 8 giugno 2010
Ottobre
Mi sono ritrovata a fare troppi discorsi sul futuro in questi giorni, ho la testa confusa. Ho sentito di mutui, di prestiti. Ascoltato storie di "chi ha svoltato" e chi è stato licenziato. Diversi racconti lontani da me e qualcuno vicino al mio vivere.
Oggi si profila la possibilità di mettere un punto fermo nel mio di futuro.
Ottobre, ottobre è un bel mese per fare tante cose. Del resto io ad ottobre, ci sono nata.
L'unica cosa da fare adesso è darsi da fare.
Ottobre, sì.
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