giovedì 4 settembre 2008

Paradossi dell'istruzione in Italia

Ogni anno la tensione per i test d'ingresso alle facoltà a numero chiuso aumenta. Aumentano le facoltà che adottano questo filtro, aumenta la difficoltà dei test, diminuisce il numero di posti disponibili e la sicurezza del criterio meritocratico per l'assegnazione ai meritevoli dell'agoniato posto a Medicina, Veterinaria, ad Architettura e chi più ne ha più ne metta.

Queste prove possono sbarrare la strada al sogno dello studente che si affaccia al mondo universitario. D'altronde ammetterli tutti sarebbe impossibile (?). Come si fa a valutare un ragazzo che esce dalle superiori se può essere un medico o un odontoiatra? Dirgli tu sì, tu no.

Il racconto su Repubblica di perquisizioni e controlli per il test d'ingresso lascia perplessi. Come un chek-in all'aereoporto per accaparrarsi un posto sul futuro desiderato. Si può anche decidere di stare "alle regole del gioco" (anzi si deve) ma se anche il Ministro dell'Istruzione Gelmini si è servita di scorciatoie qualche dubbio mi rimane.