martedì 17 agosto 2010

Salite su e ppò a destra


Sono le 10.07 e mi trovo alla stazione della Linea 1 Museo, di Napoli. La mia è una città bellissima e c'è tanto da vedere. Le stesse stazioni della metropolitana di questa linea sono molto belle, in ognuna ci sono pezzi di arte contemporanea e vengono organizzati dei tour per vederle tutte.
Qui accanto ad una splendida statua greco-romana c'è una pensilina informativa. Mi chiedo quanto sia costata, cerco un pò di informazioni, trovo il minimo sindacale. Il bar - che vende anche biglietti - è chiuso. Per comprare i titoli di viaggio ci si deve servire di due emettitrici, su entrambe c'è scritto "Non da resto". Al varco oggi lavorano 2 persone e ho assistito a due scene poco edificanti. In una urlavano contro due ragazzi di colore colpevoli di non aver messo nel verso giusto e al primo colpo il biglietto, nell'altra a due turisti stranieri che chiedevano informazioni hanno risposto a gesti: "salite su e ppò a destra". E allora ancor più perplessi di prima hanno raggiunto le scale dicendo addirittura "grazie". Infatti, se mi guardo in giro non c'è una sola indicazione in inglese. Neanche "exit". E mi vengono in mente Berlino o Parigi dove l'emettitrice ti chiede se sei studente per farti lo sconto, Amsterdam dove gli stuart della Gvb ti indirizzano in perfetto inglese, Londra con i suoi mille "sorry/yo're welcome".

Su una parete brilla la targa dell'UE, questa stazione è costruita anche con il contributo europeo, accanto una mappa, mostra come sarà efficiente e integrata la rete di trasporti, fra un trilione di anni. Intanto la linea 6 (utilissima) resta chiusa fino al 5 settembre, la funicolare di Chiaia fino al 29 agosto, scendo dalla metro e il prossimo treno arriverà dopo 15 minuti.

Al varco mi guardano scrivere e si fanno più gentili con i turisti.
Mi consola la magnificenza del Duomo, con il Battistero di Giovanni in fonte (il più antico d'occidente), la Cripta di San Gennaro, la sala con i Cardinali. Mi rinfranca il caffè con foto all'altarino votivo a Maradona. Mi stupisce ancora una volta la bellezza della Chiesa di Santa Chiara e del suo Chiostro maiolicato. Per chiudere poi con la Piazza del Gesù Nuovo e un cartoccio prelibato con vino bianco fresco.

lunedì 16 agosto 2010

domenica 15 agosto 2010

Basilicata Coast to Coast


Quando ho visto il film di Papaleo ho pensato che fosse una figata fare a piedi da una cosa all'altra la Basilicata, attraversare quei piccoli paesini e perdersi in quegli ampi spazi. Ho pensato che fosse un ottimo modo per dire "c'è anche la Basilicata", fra la Puglia e la Calabria, ma c'è.
I ragazzi di Populorum Progressio sulle orme di Papaleo, Gassman, la Mezzogiorno e gli altri questa passeggiata la stanno facendo sul serio, per porre l'attenzione su un turismo sostenibile. Ne parlo qui, su Econote.it. E l'anno prossimo voglio andarci anche io.

giovedì 12 agosto 2010

I AMstedam


Mulini a vento, droga, tulipani, canali, luci rosse, patatine fritte, bici, Van Gogh e poco altro. Sono appena rientrata da Amsterdam. Due giorni per girarla sono già abbastanza. Ciò che la caratterizza è in realtà l'atmosfera. Una strana alchimia fra trasgressione e regole. Un equilibrio fra le donnine in vetrina della zona rossa (che tristezza) e gli autisti della GVB che salutano e ringraziano ogni passeggero che sale sul bus o sul tram. Fra gli spinelli dei coffee shop e il sorriso degli olandesi. Fra la libertà di costumi e la rigidità del non poter mangiare o bere sul tram. Fra la carta FSC dei biglietti del treno e i motorini sulle strisce pedonali. Una lingua a metà fra l'inglese e il tedesco, con suoni biascicati. Una città in cui puoi mangiare greco o indonesiano, ma non olandese. Una città vissuta e brulicante ma senza schiamazzi, giusto qualche cartaccia qui e lì. E tante ma proprio tante, tante bici. Troppe.

giovedì 5 agosto 2010

Sfogliatelle e domande

Ora so perchè la cattiva matrigna di Cenerentola aveva quella voce orribile. Esattamente per lo stesso motivo per cui una bella persona come Rosaria Renna ha una voce così deliziosa.
Vorrei non perdere nulla di questa giornata che si va spegnendo. So che non basterebbero decine di riprese e centinaia di fotografie a conservare anche le briciole di questi momenti. Sono sicura però che i ricordi belli lascino un solco profondo, come quello di un sorriso perenne.
La stanchezza piena della soddisfazione mi permette di continuare a scrivere anche se tra poco sarò sveglia da più di 20 ore. Mi fa compagnia lo sguardo vigile di Milo che mi aspetta per andare a dormire, paziente.
Forse toccherebbe affiancare il detto "gli occhi sono lo specchio dell'anima" alla voce. Ci rappresenta e ci racconta come le impronte digitali, uniche e irripetibili. Speciali, come una giornata tutta da raccontare.
Grazie.
(non c'è bisogno di aggiungere destinatari)

martedì 3 agosto 2010

Rullo compressore all'occorrenza

Che mese è stato questo luglio. Pieno, difficile, con punte di gioia.
Si è laureato uno dei miei cugini più cari, ho festeggiato il compleanno della mia metà (con la mia metà, piccoli particolari che in determinate situazioni diventano rilevanti), ho finito gli esami della LS. Ancora non riesco a crederci. E lo so che "gli esami non finiscono mai" ma il mio tributo di 24 esami contro i 12 di chi si iscrive adesso, io l'ho "pagato". Sangue e sudore. Svogliatezza e lavoro da fare. So anche perchè ce l'ho fatta. Ho una perla d'uomo che mi ascolta anche quando sono più insopportabile del solito e ho avuto i messaggi di in bocca al lupo di mia madre a sostenermi. Così all'ultimo esame l'ho mandato io a lei: "Grazie mamma, senza di te non ce l'avrei fatta".
Non nutro alcuna malinconia sul fatto che non starò più di fronte a una persona che deve esaminarmi con il libretto universitario, anzi. Ma magari è una sensazione momentanea.
Adesso lavoro alla tesi, piano piano prende forma.
Altre cose di questo luglio appena trascorso? Novità per Econote.it nei prossimi mesi.
E poi ho tagliato dei rami secchi, ma questa è un'altra storia.
Eccomi, rullo compressore all'occorrenza.