mercoledì 29 febbraio 2012

Sempre per sempre



Ve la consiglio se volete dire a qualcuno che sempre, e per sempre, ci sarete e sarete dalla stessa parte. E sono poche le persone a cui poter dire "sempre".

martedì 28 febbraio 2012

Nikon/Canon l'importante è scattare


Amo le fotografie. Ho cartelle su vari pc piene di file e casa (a Napoli) e casetta (a Milano) tapezzate di fotografie. Mi piace averle lì e buttarci l'occhio distrattamente ricordandomi di quella volta a Parigi, del compleanno o di come volò in alto il tappo dello spumante aperto da papà alla mia laurea triennale. Ne faccio quadretti fitti fitti di scatti come se fosse tutta un'unica immagine di un momento della mia vita.
La fotografia è un frammento dello spazio-tempo. Prova a fermare l'inafferrabile, il tempo, le emozioni. Come tale è parte della nostra identità.
E dopo questa riflessione simil-sociologica vengo al dunque del mio post. Vorrei regalarmi una reflex. La vorrei usata. Non mi importa che sia Nikon o Canon (lungi da me infilarmi in questa annosa diatriba). Ho un budget di 200 euro. Vorrei una cosa per divertirmi a mettere a fuoco, sperimentare la luce e fare - perchè no - qualche scatto. Chiedo troppo? Anche se chiedo solo qualche consiglio chiedo troppo?

lunedì 20 febbraio 2012

Perchè guardiamo Sanremo


Stavamo guardando Sanremo 2012 e mentre twittavo tutte le mie critiche mi hanno chiesto: "ma allora perchè lo guardiamo?".
Ci ho pensato e non è per il puro gusto della critica.
Lo guardo innanzitutto perchè mi interesso alla musica leggera italiana. Poi perchè Sanremo è un fenomeno di costume e di anno in anno rispecchia un po' il "dove siamo arrivati" in fatto di tendenze in questo paese e nel mondo (vedi gli ospiti stranieri). Altro motivo, i contribuenti italiani lo sovvenzionano e forse meritano uno spettacolo più decoroso, ma qui il "perchè lo guardo" si sovrappone al "perchè lo critico".
Non mi sembra poco. Un grazie a Geppi Cucciari che con la sua presenza l'ultima sera è riuscita a smarcare il clichè della donna-grechina vista nei giorni precedenti per mano delle varie: Ivanka, Belèn e Canalis. E brave alle tre vincitrici del festival, anche se al posto di Emma Marrone avrei visto una classifica fatta da: Arisa (sofisticata e cresciuta), Nina Zilli (che sofisticata era già e si conferma tale) e Noemi (con quel qualcosa di nuovo che altre non hanno).
Fra gli uomini bella la canzone di Finardi il "non do mai nome a cose più grandi di me" mi accompagnerà a lungo, e Renga che ha sempre il suo perchè anche con una canzone "sanremese".

giovedì 16 febbraio 2012

La farfalla di Belen


Seconda serata di Sanremo, fra i più brutti visti negli ultimi anni. Fra i peggior programmi della televisione italiana. Gli ascolti vanno giù e le gonne - come contraltare - vanno su. Per equilibrare. L'argomento, il thread di oggi è la farfalla di Belen, un tatuaggio sull'inguine che raffigura una farfalla "apparso" senza neanche tanto sbirciare sotto al leggero vestito della show girl? attice? valletta? Non riesco a riconoscerle un ruolo preciso.
Perchè Belen, ma anche la Canalis e la giovanissima e dolorante terza valletta di cui neanche mi preoccupo di trovare il nome sono delle "grechine". Riprendo questa definizione di Lorella Zanardo in Il corpo delle donne, perchè è perfetta.
Grechine, paperine, schedine, veline.
Elementi decorativi anche piuttosto inutili che si fanno, o diventano protagoniste solo quando la gonna si alza e si scopre come in questo caso una farfalla.
Vallette tanto inutili che per presentare un cantante con il relativo maestro a dirigere l'orchestra ne servono due, e non riescono a presentare questi nomi scritti sul gobbo, senza strafalcioni. Invece se è un uomo che presenta il "prossimo cantante in gara..." ne serve uno. Giusto.

Quando usciremo in questo paese dalla logica della donna come grechina?

Ci sono donne comode nel ruolo di "ancella", quando tutto va bene. Non l'ho mai sentito mio. Ho coordinato, ho coaduivato, ho fatto da spalla, sono stata nel backstage. Non siamo veline, nel senso di sottili e trasparenti. Siamo persone, con ruoli, capacità, esperienza, qualcosa da dire, qualcosa da pensare. Abbiamo sempre tenuto le redini di intere famiglie e generazioni. Perchè ora ci limitiamo a mostrare farfalle in diretta mondiale?

mercoledì 15 febbraio 2012

Un anno a Milano

Un anno fa sono arrivata a Milano. Non sapevo neanche quanto sarei restata, non sapevo cosa avrei fatto e avevo un unico appuntamento: un colloquio. Nella valigia avevo dei maglioni fra i più pesanti del mio cassetto e poco altro. Viaggio sempre con una valigia piccola, a prescindere da dove devo andare e quanto devo starci.

A Milano pioveva. Pioveva, pioveva, pioveva.
Sembrava non dovesse smettere mai e il cielo era coperto da una patina grigia, come un gratta e vinci, bastava passare la monetina e potevi conquistare il mondo.

Al mio colloquio sono arrivata in taxi di filato. C'era stato un incidente sull'unico tram che mi avrebbe portato a destinazione. La sede era in periferia, dove le case si fanno più rade e iniziano i capannoni. La prima impressione: tanto da dimostrare e il difficile era trovare il modo per farlo. Viaggiavo con la cartina della metro in tasca e pensavo in funzione di verde, rossa, gialla. Avevo un biglietto giornaliero ma nessuna voglia di andarmene in giro.

E' vero, Milano offre a tutti una possibilità, ma non ti regala niente. Il caffè alle macchinette te lo devi conquistare, un sorriso se ti va bene, una guardata storta quasi sempre e senza motivo.
Ma è il bello della conquista penso ora che qualche passo in avanti l'ho fatto.

Hai visto mai
che un piede poi basti
a cambiare la vita
se solo toccherà la luna
dice mia madre
ed è una bambina
di quattordici anni
negli occhi ha ancora quella luna

Ma non è la stessa
stanotte è proprio diversa
sì, uguale nel colore
ed ha lo stesso identico pallore
ma no, non è la stessa
vi giuro non è più quella
di una volta e non conserva
nemmeno più l'odore di
irraggiungibile
come tutti i nostri sogni
irraggiungibile
come la mela che non mangi

Irraggiungibile
lo era prima di quel passo
che dicevano avrebbe mosso
il mondo verso un altro mondo
e invece figlio mio
non è cambiato proprio niente
anzi ci han rubato il sogno
da una luna oggi diffidente
che è ancora troppo falsa
e per nulla
irraggiungibile

E adesso figlio mio
che non è cambiato niente
adesso figlio mio
che anche la luna oggi è diffidente
e ci guarda con sospetto
e resta
irraggiungibile