giovedì 23 agosto 2012

Il Cimitero delle Fontanelle

Si tratta di un ossario che si trova fra Materdei e la Sanità, al di fuori delle mura della Napoli greco-romana. In passato c'erano numerosi zampilli d'acqua in questa zona (per questo "delle fontanelle").
Qui sono conservati quattro secoli di resti di chi non poteva permettersi una degna sepoltura, soprattutto vittime di epidemie (1656 peste e 1836 colera). La cava di tufo è stata utilizzata a questo scopo dall'anno della peste al 1969. Anno in cui il vescovo preoccupato del feticismo cresciuto intorno alle "anime pezzentelle" decise di dare un taglio netto. Culto che però non si è arrestato, diverse testimonianze e tracce ci raccontano di un silenzioso pellegrinaggio fatto per adottare una o più "capuzzelle", adagiarle su cuscini morbidi o conservarle in teche con l'incisione "Per Grazia Ricevuta". Con l'amministrazione Bassolino alla fine degli anni '90, grazie alla spinta del quartiere circostante, il Cimitero delle Fontanelle è stato messo in sicurezza e restituito alla città.
Se avete in programma di andare a Napoli non privatevi di questa esperienza, fra aneddoti e storia, sacro e profano che si mescolano costantemente. L'associazione Mani e Vulcani organizza delle visite guidate all'ossario con guide bravissime. Ci sono stata negli scorsi giorni e ho fatto un po' di foto. Queste.

E oggi 24 agosto c'è anche un'offerta su LetsBonus, 4 euro per una visita narrata organizzata da una ONLUS. Le date sono: Sabato 8 settembre e Domenica 16 settembre. 

martedì 21 agosto 2012

#iononabbandono la campagna di Econote.it

Contro l'abbandono dei cani e dei gatti, una delle piaghe dell'estate, abbiamo promosso #iononabbandono, invitando i lettori a postare foto degli amici a 4 zampe. Dove? Su Econote.it
Sono fioccate foto di amici speciali simpaticissimi. Ecco l'album dedicato.

martedì 14 agosto 2012

Elogio dei piatti poveri: pasta con molliche

Amo cucinare, soprattutto primi e dolci. Raramente per me è un sacrificio mettermi ai fornelli, e diverse volte sono riuscita ad accaparrarmi il pasto per la truppa come compito nelle vacanze. 
In particolar modo mi piacciono i piatti poveri della tradizione. Quelli che si fanno con quel che ti rimane nel frigo o nella dispensa, con piatti rivisitati del giorno prima, con materie prime povere. Ieri ho provato la pasta con le molliche di pane. L'avevo vista in una trasmissione tv, una delle tante della fase "cucina" della televisione generalista e non. Si tratta di una ricetta meridionale (calabrese o siciliana, ho trovato informazioni contrastanti) molto semplice che potete realizzare nel solo spazio della cottura della pasta. Un fondo d'olio nella padella  - dove girerete la pasta poi - uno spicchio d'aglio, peperoncino e alici salate (3 o 4) che si sciolgono. Una manciata sostanziosa di molliche di pane piuttosto piccole da buttare nell'olio caldo. Il pane diventerà croccante e saporito. Prima di scolare la pasta al dente aggiungete prezzemolo, tanto. Io ci ho messo anche un po' di olive nere, le metterei ovunque. Una girata della pasta - nel mio caso spaghetti - nel mix di olio-mollica-acciughe e il gioco è fatto. Provare per credere, questa è la foto del risultato finale.