giovedì 28 marzo 2013

Cari grillini,

Lo so che odiate questa etichetta ma in quanto afferenti a una corrente di pensiero (più o meno definibile come unica) e afferente a Beppe Grillo, non ritengo che sia un termine inappropriato.
Le ultime vicende mi fanno pensare che non abbiate ben chiaro il sistema (come insieme di elementi e regole) della Democrazia rappresentativa che al momento - e per fortuna - vige in questo sgangherato Paese nel quale anche voi come movimento vi trovate a muovervi.

Il nostro sitema politico è fatto di pesi e contrappesi. Questo stato di cose molto raffinato fu pensato dai nostri Padri Costituenti all'indomani del totalitarismo fascista. Per evitare che tutto il potere fosse concentrato nelle mani di uno soltanto che facesse quel che voleva del Paese e delle sue Istituzioni.
Per questo dove non arriva il Governo arriva il Parlamento, dove non arriva il Parlamento arriva il Capo dello Stato.

Il Capo dello Stato Giorgio Napolitano ha dato il mandato a Pier Luigi Bersani del Partito Democratico perché la sua coalizione - seppur di poco - è stata la più votata alle ultime elezioni politiche. Al Movimento 5 Stelle è stato chiesto di dare la fiducia sui singoli punti non al PD tout court. La fiducia sui singoli temi significa essere in accordo su determinate cose e in disaccordo su altre. Ma confrontarsi e confluire verso una serie di riforme che l'Italia non può più aspettare.

Non è democrazia essere tutti d'accordo sempre, non lo è "o così o niente". Non è responsabile o da qualcuno che vuol cambiare il Paese rifiutare l'opportunità di votare in Aula la legge sulla Cittadinanza, una nuova legge elettorale, il taglio del finanziamento ai Partiti, etc. E' un'opportunità sprecata che non si può perdonare.