lunedì 29 giugno 2009

Si cambia

Dove eravamo rimasti.
I referendum sono di nuovo miseramente falliti e Silvio tiene una fetta di elettorato.
Potrei riscrivere la mia tesi di laurea: Il fallimento dei referendum. Nulla di nuovo sotto il sole si potrebbe dire, se non fosse che in questo fine giugno il sole non s'è visto. Metereologicamente parlando. I weekend degli irriducibili della tintarella sono finiti in solarium ed io sono rimasta a studiare per uno dei 10 esami che mi mancano per concludere questa insignificante specialistica.
Così divago su questo blog per troppo tempo abbandonato, ma voluto e coccolato, in questo penultimo giorno di un piovoso e freddo giugno.

domenica 7 giugno 2009

Fenomenologia del mio voto

Una manciata di ore ci separano dalla chiusura dei seggi: amministrative ed europee. Massima espressione del governo multilivello.
In questa occasione le informazioni sono state scarse e cattive. Sappiamo tutto del collier di Noemi, non sappiamo niente del referendum del 21. Potenti mezzi di distrazione di massa.

Ho dovuto cercare la mia tessera elettorale nei meandri dei cassetti di camera mia, perchè non era insieme alle altre dei votanti di questa casa. La mia tessera si era autoesclusa.
E pronta a farmi timbrare il terzo spazio libero sulla cartoncino beige sono andata al seggio in una scuola che non conosco, di questo paese - il mio - che non frequento se non per i miei 80 metri quandri di casa e vialetto per la pipì del mio cane.

Cinque persone al seggio. A votare? No. Uno dice buongiorno, l'altro 'rno, uno prende la tessera, l'altro mette il tibro, 4 su 5 ti guardano per vedere se sei tu e l'ultimo ti apre la scheda e ti da la matita-simil-ikea (quest'ultimo è un gran lavoratore!).
A circa 150 euro ciascuno moltiplicato per il numero di seggi e delle scuole etc, i soldi dei contribuienti non razionalizzati si moltiplicano esponenzialmente. E vabbè.

Mi avvio alla postazione con il lenzuolo giallo delle provinciali e il fogliettino arancio delle europee. In alto una scritta con tanto di punto esclamativo nero su bianco: "non sovrapporre le schede!"
E voi fate presentare meno partiti così non devo portare un lenzuolo in cabina! mi verrebbe da scrivere sotto l'avviso, ma sorvoliamo.

Devo esprimere il mio diritto-dovere. Inizio dalle europee, su quello ho le idee più precise.
Chiariamo, non ho grandi perpessità in politica. So da che parte stare quasi sempre, e la politica non fa eccezione. Ma voglio calibrare bene il mio voto.
La prima X è fatta. Ripiego la scheda arancione e affronto la gialla.
Liste lunghissime e tanti simboli. Mi soffermo un attimo a riflettere sulla loro collocazione. Alcuni simboli mi rifiuto proprio di vederli. Poi un ultimo scarto fra pro e contro e vai con un'altra X. Richiudo il foglio e mi da la sensazione di una vecchia cartina stradale che non sai come sistemare.

Esco e imbuco foglio giallo nell'urna gialla e foglio arancio nell'urna arancio (facile no?), restituisco la matita e mi riprendo la tessera e la carta d'identità, poi mi rendo conto di essere stata troppo veloce e per questo ho tolto il da fare ai 5 che sono lì a braccia conserte.

Spiacente.
Arrivederci.
Arrivederci.

venerdì 5 giugno 2009

A ridosso delle elezioni

Tappano i buchi del manto stradale, i vigili escono dai bar e si posizionano sugli incroci, gli autobus passano più spesso e mettono addirittura uno specchio richiesto tre anni fa! In vista delle elezioni succede questo e tanto altro.
Evviva la caducità dei governi, elezioni tutti i mesi, per un Paese migliore.