giovedì 27 dicembre 2007

Doni, doni e doni!

Pacchi, pacchetti e pacchettini. Sotto al mio abete (rigorosamente ecologico) è transitato di tutto, per giorni e giorni o solo come breve anticamera dello spacchettamento selvaggio.
E vi dirò, mi sento un pò in colpa. Ho ricevuto dei bellissimi regali, molti dei quali inaspettati e azzeccatissimi, ma io non ne ho fatti. Ahia.
E' che causa febbre sono tappata in casa da giorni, appunto i giorni utili a comprare dei piccoli pensieri ai miei grandi tesori. Sono riuscita a fare solo qualche regalo grazie a mamma, che è stata il mio "braccio" nei negozi del circondario, e poverina, non ha ricevuto nulla da me.
Appena posso uscire, parola di lupetto, mi rimetto in carreggiata, tutti avvisati.

Che poi detto fra di noi, il Natale non è poi così male. Certo avere dei bimbi per casa ti fa rendere conto di che cosa sia davvero, ma tutto sommato in questi giorni stai in famiglia, rivedi chi durante l'anno non vedi e ti ricordi di fare quelle telefonate che nel tram tram quotidiano sfuggono puntualmente. Li senti, li vedi, mandi loro una mail o un messaggio, e anche se scrivi o dici solo "Buon Natale" è sempre un modo per esser più vicini.
Ah, dimenticavo: Buon Natale!


M.S.

giovedì 20 dicembre 2007

Ridateci il vinile

Anacronistico o no dietro alla richiesta di tornare al vinile c'è molto altro.
Nella lettera a Repubblica, Assante, chiede ai discografici di tornare al vinile, al vecchio e amato disco, che si graffiava, si usurava sulla puntina del giradischi, ma era un vero e proprio oggetto di culto.
Ai Compact disc nel loro essere maneggevoli, ultrasottili, esili e intercambiabili, non abbiamo dato grande valore. La possibilità di compilation personalizzabili, il poter riempire questi lucidi supporti all'inverosimile non ci ha fatto affezionare all'oggetto che contiene.

La musica è liquida, digitale, impalpabile e i cd sono oggetti di culto solo quando si tratta di autori per cui stravediamo o collezioni per ogni stagione, e con i nostri I-pod o mp3 ci scarrozziamo in giro una quantità di musica tale da non poter mai ascoltare l'ultima canzone.

Non ho vissuto l'epoca dei 35 giri ma in casa si conservano ancora i vecchi e sempre attuali dischi, con le loro copertine ricercate e un pò retrò, qualcosa vorrà dire.

M.S.

martedì 18 dicembre 2007

Papà

Mio padre ha una scrittura fluida e ironica,
si snoda leggera e dritta.
Un susseguirsi di curve in blu che ammiccano sinuose,
si piegano verso destra e mirano all'alto della pagina
in un rincorrersi di picchi verso l'alto. Sempre più in alto.
Un pò vira verso destra a farti l'occhiolino,
e tanto ti emoziona
mentre leggi che vorrebbe regalarti sorrisi e gioie
energia e forza; per questo Natale e per il futuro che verrà.
Lui, come nessun altro.

M.S.

giovedì 13 dicembre 2007

Proteste, code e merci invendute

Si potrebbe iniziare con il dire che ci si accorge del valore di determinate figure solo quando queste mancano. Non trasportano carburante, non portano al dettaglio le merci dei magazzini e vanno oltre, bloccano le arterie del Paese con la mole che li contradistingue.

Gli autotrasportatori che figura erano nell'immaginario collettivo prima di bloccare tutta l'Italia, dalla produzione alla distribuzione?
Erano omaccioni che su e giù per la penisola non se la passavano tanto bene, economicamente e per la vita "nomade" necessariamente conducono. Li uniformavamo a quel grosso involucro di merci che guidano, temendoli sulle autostrade e sperando in sospensioni della loro viabilità.

Ebbene si è scoperto con questa protesta che oltre a braccia e piedi che guidano e fanno manovre impossibili c'è dell'altro. E questo altro ha intrapreso il più duro braccio di ferro con lo Stato, dall'inizio delle innumerevoli proteste contro il precariato e la pessima congiuntura economica in cui versa l'Italia.
Uno sciopero che come tutti gli altri ha colpito gli utenti finali: i cittadini.
Stavolta però non "semplicemente" obbligandoli ad avviarsi prima al lavoro o a prendere un taxi sbuffando, questa volta hanno bloccato tutto. Facendoci e facendoli (uomini politici e non) rendere conto che se incrociano le braccia il sistema-paese va in tilt. E così è stato.

Perchè innanzitutto siamo dipendenti dall'oro nero, nonostante sia arrivato a cifre esorbitanti le nostre soste alle pompe auentano e non si ridimensionano.
Perchè siamo abituati a trovare la 'Nduja calabrese a Bolzano (evidentemente qualcuno ce la porta fin lassù) e a bere l'acqua delle fonti Toscane a Brindisi, e allora le merci prodotte prendono il via sui camion e si attendono altri camion per l'arrivo di altrettanta merce (magari dello stesso tipo prodotta altrove!).

Se il movimento delle merci fosse invece che così a lunga distanza all'interno delle stesse comunità, con merci del posto, non si potrebbero riprendere le sorti delle comunità locali ravvivando la circolazione monetaria a livello "capillare"?

Ma ancora tanto ci ha fatto scoprire questo lungo sciopero.
E' inevitabile pensare che gli scaffali vuoti siano collegati ad un certo allarmismo diffuso, come la storia della banca che fallisce, una profezia che si autoadempie.

E ancora, il disagio di questi giorni è dovuto al fatto di non poter comprare? al bisogno di sfamare l'unica esigenza che abbiamo, l'acquisto? Allora siamo messi proprio male, e gli autotrasportatori hanno colpito nel segno, uniti e compatti nella parte più vulnerabile.

M.S.

sabato 8 dicembre 2007

Per tutto il resto...

Oggi inauguro una nuova sezione, strettamente individualistica.
La sezione è quella mutuata dalla famosa pubblicità mastercard, per appuntare tutto quello che non è quantificabile in vile denaro, tutto quello che non è possibile comprare, perchè ha un valore incommensurabile e inquantificabile.

  • Mettere il rossetto a tua mamma il giorno delle sue nozze d'argento, non ha prezzo.
  • Rileggere un sms che non ricordavi e ritornare a quei momenti in cui, non ci conoscevamo ancora, non ha prezzo.
  • Pulire la tua stanza dalla plastilina con cui ha giocato ieri il tuo cuginetto piccolo, non ha prezzo.
  • Sentire leggere la tua mail in diretta alla radio, non ha prezzo.

Per tutto il resto...


M.S.