venerdì 29 febbraio 2008

Caos Calmo, Recensione

Adesso che l'visto posso postare il mio commento:

Pietro Paladini rincasa dopo una giornata al mare con il fratello, durante la quale hanno salvano due donne dalle onde, e trova la moglie riversa sul pavimento del giardino. Arriva giusto in tempo per vedere che la coprono con un telo bianco e per calmare la figlia Claudia che continua a ripetergli “Dov’eri papà?”.

Inizia così “Caos Calmo” film drammatico e discusso, tratto dall’omonimo libro di Sandro Veronesi vincitore del Premio Strega 2006.

Il protagonista della trasposizione cinematografica diretta da Antonello Grimaldi, è Nanni Moretti. In questa sua interpretazione, dai più definita “monocorde”, Moretti tira fuori l’essenza del suo personaggio: un uomo con un buon lavoro e una buona posizione, che si ritrova nel lutto apparentemente a non soffrire. Tutto fuori e dentro di lui è un violento vorticare di volti, storie, personaggi, ma lui rimane immobile sulla panchina di fronte alla scuola della figlia e nessuno riesce a toccarlo nel profondo.

Nessuno dei personaggi viene delineato perfettamente, tutto rimane sfuocato sullo sfondo. Con Pietro il protagonista ci sono: il fratello Carlo interpretato da un convincente Alessandro Gassman, Valeria Golino è la poco equilibrata cognata Marta, mentre Isabella Ferrari è Eleonora Simioncini. Eleonora è la donna che Pietro salva mentre la moglie muore senza di lui ed è la donna dei tanto discussi 4 minuti di sesso con il protagonista. La Ferrari ha affermato che per girare quelle scene ha dovuto prima bere vodka e birra. Dal nostro punto di vista - malgrado le 16 pagine del romanzo da cui è tratto dedicate all’incontro intimo fra Pietro ed Eleonora - nella versione per il grande schermo tutto poteva essere ridimensionato senza toccare la storia e il senso di essa o la trama.

M.S.

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