Eppure da una settimana il bivio è transennato in lungo e in largo da cassonetti rovesciati, scie di rifiuti e striscioni fatti con lenzuola bianche. Qui e lì spunta sfacciato qualche divieto d’accesso.
Una processione silenziosa si muove lenta ai due lati della grande arteria – Santa Maria a Cubito – che collega la periferia con la metropolitana Collinare. Ci si rassegna in breve anche ad arrivare a piedi alla metro per andare a scuola o a lavorare in questa città, anche se dista un km. O a dover macinare km in più in macchina per arginare questo enorme ostacolo. Nessun autobus delle linee 162, 163, 164 e 165, può valicare la maleodorante barricata e quindi ci si arrangia. Tutto frutto della montante protesta contro la “Mega-discarica” nelle Cave di Chiaiano. E più cresce la protesta più su di essa cade il silenzio. Silenzio dei governanti, silenzio dei media, silenzio di chi s’incammina per non litigare con gli uomini dei presidi. E mi chiedo a che cosa serve che la stazione di Chiaiano della metro sia blindata dalle camionette della polizia, se tutto lo scempio e il disordine me lo sono lasciata alle spalle non più di
Uno striscione accoglie chi arriva da Napoli “Mugnano resiste” mentre un bambino sul cartellone pubblicitario fa la faccia sorpresa e sbigottita.
M.Sans.
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