giovedì 3 luglio 2008

Ingrid Betancourt è libera

Ingrid Betancourt è stata liberata dopo sei anni di prigionia da parte delle Farc, le Forze armate rivoluzionarie colombiane. Il figlio aveva lanciato strazianti appelli per il suo rilascio, il presidente Sarkozy si è speso molto affinchè la donna venisse liberata.

Eppure questo rilascio - per cui sono contentissima - mi lascia una strana amarezza per il fatto che un altro ostaggio in un altro posto del mondo in diverse ciscostanze non abbia potuto far ritorno a casa, ne vivo, ne da morto: Enzo Baldoni.
Ho letto e imparato un pò a conoscere questo giornalista e uomo atipico tramite lo studio e l'approfondimento appassionato di Antonio, che su Enzo ha scritto la sua Tesi di laurea ricevendo una Menzione speciale al Festival del Giornalismo di Perugia quest'anno.
Grazie a lui ho letto le parole di questo uomo che si faceva trasportare "dal culo e dalla panza" in giro per il mondo, dove - ficcanaso com'era -cercava di capire il perchè di tante azioni umana che da fuori sembrano strane e sconsiderate.

Per esempio, tornando alla Betancourt, vi consiglio "Piombo e tenerezza" di Enzo, il cui sottotitolo è: Sette settimane in Colombia cavalcando il caso e le coincidenze.
Questo libro l'ho letto proprio al ritorno da Perugia, quando ad Antonio è stata consegnata la menzione, l'ho letto con un magone crescente ad ogni pagina perchè ogni foglio voltato era un passo in avanti verso la fine del libro, libri che Enzo non potrà più scrivere.

1 commento:

AB ha detto...

Che felicità questa liberazione. con la tristezza per Enzo, certo.
Chissà cosa ne avrebbe scritto, di sicuro qualche articolo indimenticabile, nel suo stile.
E grazie per aver ricordato anche la menzione, uno splendido momento. :)