sabato 27 settembre 2008

Lì dove il tempo si dilata: Urbino

Urbino è una piccolissima cittadina universitaria chiusa da mura. La superficie sarà di un paio di km quadrati, non di più. Due piazze principali e una marea di Facoltà e corsi di laurea. Due anche le attività commerciali: pizzerie a taglio e affitta appartamenti. Tutto ruota intorno all'anno accademico, in una girandola di dialetti, lingue e aspirazioni diverse.
Ma la cosa che più mi ha sorpreso è stata la dimensione del tempo. Dilatato e infinito fra quelle mille stradine tutte uguali. Le ore sono davvero ore, non minuti come mi capita di percepire qui, a Napoli.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Eppure, dopo un po' di tempo trascorso in quel dedalo di stradine di pietra tutte uguali, o a cenare in quei ristorantini affacciati sull'unico panorama (dove i miei occhi si perdevano tra le colline e si gettavano a cercare il blu del mare e le narici si aprivano per respirare il sale), oppure a visitare chiese per evitare di mischiarmi ai rumorosi 18enni entusiasti della libertà appena conquistata che affollavano la piazza centrale, il mio cuore è esploso. E come sotto l'influsso di una smania irrefrenabile mi sono data alla fuga. E' un bel posto da visitare, ma solo una bella prigione se ti tocca viverci. Almeno per noi. Quelli che un'ora dura solo pochi minuti...